Scritto da 6:46 am Grosseto, Attualità, Italia, Top news home page

Il linguaggio del mare

Attualità, Grosseto ( sabato 8 giugno 2024) – Lo zifio è un cetaceo appartenente al parvordine degli odontoceti, dal corpo siluriforme e tozzo, caratterizzato da un rostro molto corto e una mandibola protrudente. Può raggiungere una lunghezza massima di 7 metri nei maschi e di 7,5 metri nelle femmine, ed è il mammifero marino con la più grande capacità di immersione subacquea, arrivando a toccare quasi 3.000 metri di profondità.

di Domizia Di Crocco

Lo zifio viene raramente avvistato in mare, ma i numerosi spiaggiamenti dimostrano che si tratta solo di un animale dal carattere timido e difficilmente avvicinabile.
Grazie all’applicazione di tag specifici (D-TAG), è emerso che l’animale è molto lento e silenzioso nella discesa, non vi è quindi emissione di click prima dei 500 metri, profondità alla quale inizia ad alimentarsi. Terminata l’attività di alimentazione lo zifio compie una serie di risalite decompressive a profondità progressivamente minori, avvicinandosi sempre di più alla superficie, al fine di eliminare l’azoto accumulato nei tessuti.

Il particolare schema di immersione, ma probabilmente anche l’anatomia del cranio, rendono questo cetaceo particolarmente sensibile all’inquinamento acustico (air-guns e sonar ); i rumori antropici a basse frequenze disturbano e spaventano lo zifio, che prova ad allontanarsene il più velocemente possibile, spesso risalendo in superficie troppo rapidamente; ciò può portare all’insorgere di quella che viene definita “sindrome da decompressione”, che comporta la formazione di emboli di grasso e bolle di gas nei tessuti, provocando anche la morte dell’animale.


Questi spiacevoli episodi avvengono molto spesso a seguito di esercitazioni militari durante le quali vengono impiegati sonar: è infatti tristemente noto il caso di spiaggiamento di massa di zifi in Grecia nel maggio del 1996. Anche recentemente abbiamo assistito a uno spiaggiamento di quattro zifi all’interno del santuario Pelagos, in concomitanza con alcune esercitazioni militari; le cause della morte degli esemplari in questione sono ancora da accertare, tuttavia questo avvenimento non fa che renderci ancora più consapevoli di quanto gli zifi siano una specie fragile e da proteggere.

Tag. zifio

Condividi la notizia:
Last modified: Giugno 8, 2024
Close