Nelle scorse settimane, una significativa operazione d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Grosseto ha portato alla scoperta di un traffico illecito di documenti falsi nel settore nautico. L’azione investigativa ha visto la collaborazione determinante dei militari della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano e Castiglione della Pescaia, sotto la guida della Direzione marittima di Livorno.
Di Daniel Caria
L’indagine ha avuto origine durante l’estate scorsa, quando la Guardia Costiera di Castiglione della Pescaia, nel corso di controlli di routine sulle imbarcazioni da diporto, ha notato delle anomalie nei documenti amministrativi. Sospetti sono nati a seguito di difformità grafiche e della scoperta che i documenti erano stati rinnovati dalla stessa agenzia di pratiche nautiche, senza il consenso dei legittimi proprietari.
Incrociando i dati raccolti con le banche dati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è emersa la certezza della contraffazione di licenze di navigazione, certificati di sicurezza e licenze radio. Su mandato della Procura di Grosseto, la Capitaneria di Porto ha eseguito perquisizioni in tre diverse sedi di agenzie di pratiche nautiche, due in Toscana e una in Campania. Durante le operazioni sono stati sequestrati documenti e sistemi informatici di rilevanza per l’indagine.
La titolare dell’agenzia è stata formalmente accusata di abusivo esercizio della professione, formazione di atti falsi e truffa. Le indagini hanno escluso il coinvolgimento delle altre agenzie di pratiche nautiche e dei proprietari delle imbarcazioni, che sono risultati estranei alle attività illecite.
La Capitaneria di Porto ha invitato tutti i possessori di imbarcazioni da diporto che nutrono dubbi sull’autenticità dei propri documenti a contattare l’Ufficio marittimo di Porto Santo Stefano o uno Sportello telematico del diportista (STeD) in tutto il territorio nazionale per ulteriori verifiche.
Last modified: Giugno 21, 2024