Grosseto – al centro della mostra “Sulla luna non c’è niente” è stata inaugurata venerdì 2 febbraio alle ore 18:00 al Polo culturale Le Clarisse di Fondazione
di Domizia Di Crocco
Grosseto Cultura e rimarrà in esposizioni fino al 3 marzo 2024.
cinquanta foto o poco più sono in mostra e ritraggono Luciano Bianciardi e luoghi significativi della sua breve vita, organizzata da Fondazione Luciano Bianciardi e Comitato nazionale per il centenario della nascita di Bianciardi in collaborazione con Fondazione Grosseto Cultura – Polo culturale Le Clarisse, con il supporto di Fondazione Cr Firenze e il patrocinio del Comune diGrosseto.
I materiali in mostra provengono in larga parte dalla collezione Sergio Oriente – Enrica Piscolla, tranne alcune foto di proprietà di Luciana Bianciardi, figlia dello scrittore, e dell’archivio della Fondazione Bianciardi.
Nel merito dell’organizzazione della mostra , è divisa in quattro sezioni.
Kansas City, in cui Bianciardi è nel periodo grossetano della sua formazione: siamo negli anni Cinquanta e ancora non si è rimarginata la ferita della guerra.
Milano, dove di entra nella metropoli seguendo i passi dello scrittore: le foto del palazzo della Montecatini sono un efficace colpo d’occhio sulle intenzioni, più volte raccontate da Bianciardi nella sua perenne autofiction, di dare l’assalto ai centri di potere, partendo da quello responsabile della tragedia di Ribolla; ma Milano è anche la capitale del boom economico, di cui in mostra figurano immagini simbolo.
Disseminare e dissipare conduce ad una campionatura vasta e variegata dell’intensa attività intellettuale svolta da Luciano Bianciardi negli anni contemporanei e successivi alla pubblicazione della “Vita agra”, anni in cui lo scrittore mette a punto il suo mestiere di traduttore, quello di giornalista free lance per testate e argomenti vari, dallo sport alla televisione, dai diritti civili all’indagine sociologica del mondo che lo circonda.
Aprire il fuoco conclude e porta ad una riflessione per immagini su quel ventaglio di situazioni, spunti, prese di posizione, avvenimenti, che vengono insieme triturate per costituire, come spremitura estrema, la sostanza di “Aprire il fuoco”, l’ultimo romanzo di Luciano Bianciardi.