Il progetto, realizzato grazie al sostegno del gruppo Solvay, è stato presentato oggi al centro visite della Riserva naturale Santa Luce, gestita dalla
di Domizia Di Crocco
Regione Toscana e dalla LIPU.
Il falco pescatore Diffuso in Germania, Scandinavia, Polonia, Russia.
In Italia questo esemplare è presente come svernante o durante i passi primaverili ed autunnali soltanto in alcune zone della Maremma ed in Sardegna.
Per tale ragione la LIPU, la Lega Italiana Protezione Uccelli, Associazione per la conservazione e la tutela della Natura aiutata dal gruppo Solvay hanno progettato una sorta di nido artificiale per favorirne il reinserimento e la nidificazione.
Il ritorno del falco pescatore nel lago di Santa Luce, dove peraltro ha già una presenza costante in tutte le stagioni come migratore, è di fondamentale importanza per la ricostituzione della complessa piramide alimentare che caratterizza gli ecosistemi acquatici.
Come hanno spiegato Silvia Mascagni, responsabile Lipu della Riserva, e Andrea Daina Palermo, dipendente Solvay e volontario Lipu, è stato posizionato un nido artificiale accanto a un albero della sponda est del lago.
Il nido viene utilizzato di frequente dal falco pescatore durante le sue soste nella zona. Nei dettagli, Il nido presenta anche una sagoma artificiale di falco, una strategia già sperimentata con successo nella vicina Corsica, dove il falco pescatore si riproduce, e utile per attrare gli individui della specie e stimolarne la nidificazione.
Siamo particolarmente lieti – ha affermato Nicolas Dugenetay, direttore dello Stabilimento Solvay di Rosignano – di scrivere una nuova pagina nella nostra collaborazione ormai ultratrentennale con Lipu, attraverso un’iniziativa che è nata anche da un’idea proveniente dal nostro personale.