Scritto da 4:59 pm Grosseto, Cronaca

Cronaca “Quasi un anno di vessazioni denunciati da giovane donna marocchina”

Grosseto – Quasi un anno di vessazioni denunciati da una giovane donna di origini marocchine, poco più che ventenne, che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati del marito quasi trentenne e della suocera poco più che 55enne suoi connazionali, con le ipotesi di maltrattamenti e sequestro di persona: segregata tra le mura di casa, impossibilitata anche a ricevere la visita di un medico.

di Domizia Di Crocco

La donna è stata costretta a indossare il velo anche quando era dentro la sua abitazione, unitamente a vestiti lunghi.. Con lesioni, perché la donna ha spiegato di essere stata percossa in tre circostanze. I luoghi sono quelli di un centro dell’entroterra collinare grossetano.

Fuggita via di casa, poi anche all’estero, la donna è stata ascoltata nella mattina di martedì 19 marzo con le forme protette dell’incidente probatorio, con l’intermediazione di una psicologa e la presenza di un traduttore. Una lunga deposizione, quasi due ore, un contributo chiesto dal sostituto procuratore Giampaolo Melchionna perché ritenuto indispensabile per la definizione del fascicolo e per comprendere sotto quali forme portare avanti il procedimento.

I due indagati sono assistiti dall’avvocata Rachele Morini: in Tribunale era presente soltanto la suocera, accompagnata da familiari. Le parti hanno partecipato all’assunzione della testimonianza della donna, che potrà essere eventualmente utilizzata qualora si dovesse procedere a un giudizio. A lei, assistita dall’avvocato Alessandro Pampanini, è stato chiesto di dettagliare i contenuti della querela presentata.

Nel merito delle ipotesi provvisoria formulata dalla Procura, i due sono indagati per maltrattamenti, perché nel periodo compreso tra il settembre 2022 e il luglio 2023 , la donna sarebbe stata costretta a convivere sottoposta a comportamenti di vessazione e sopraffazione. Il marito e la suocera avrebbero impedito che la giovane avesse una vita sociale. Avrebbero chiuso a chiave dall’esterno la porta di casa ,le avrebbero impedito di studiare, di mangiare regolarmente e anche di essere visitata da un medico qualora lei avesse avuto problemi di salute. Non solo: sempre secondo la prospettazione dell’accusa, la giovane donna sarebbe stata obbligata a indossare anche tra le mura domestiche i vestiti lunghi e il velo. Sarebbe stata insultata, lei come la sua famiglia di origine; sarebbe stata presa a schiaffi. In tre circostanze – tra il luglio 2022 e l’aprile 2023 – ci sarebbero state anche delle lesioni, attribuibili alla sola suocera: percosse che avrebbero causato contusioni giudicate guaribili in otto giorni, il lancio di una bottiglia che l’aveva colpita alla testa causandole un ematoma, il tentativo di colpirla in testa con una padella.

In un giorno del luglio dell’anno scorso la giovane donna aveva detto basta: era andata via da casa, aveva chiesto aiuto, ha poi lasciato il nostro Paese per motivi di sicurezza e dall’estero martedì 19 marzo è giunta per rendere la sua testimonianza. Le forme protette con le quali si è svolta l’udienza sono dovute al particolare stato di vulnerabilità della donna che era stato prospettato alla vigilia. Forme protette vuol dire che la donna non è entrata nell’aula della giudice Cecilia Balsamo ma vi si è collegata da un locale separato attraverso il sistema di videoregistrazione di cui il Tribunale è dotato.

La giovane donna ha comunque risposto con tranquillità, secondo quanto riferito, alle domande che le sono state poste. Adesso il fascicolo è tornato al pm per le opportune decisioni. ( Fonte, Grosseto notizie)

Tag: violenza di genere, torture, vessazioni


Condividi la notizia:
Last modified: Marzo 20, 2024
Close