La presenza del popolo etrusco nella regione dell’Etruria si attesta già nel 700 a.C..
Diverse prove suggeriscono che gli
di Domizia Di Crocco
Etruschi insegnarono ai Romani moltissime cose, come l’alfabeto, i numeri e diversi elementi dell’architettura, dell’arte, della religione e persino dell’abbigliamento.
La loro influenza sulla primissima storia di Roma e sull’intera cultura romana e sempre di più sull’occhio del ciclone degli studiosi della storia antica e degli stoici.
Gli Etruschi formarono la Nazione più potente dell’Italia pre–romana.
Secondo lo storico greco Dionigi di Alicarnasso, gli Etruschi si chiamavano Rasenna, e questa affermazione trova conferma nella parola “Rasna“, spesso presente nelle iscrizioni etrusche.
L’Antica Etruria si trovava nell’Italia centrale ed era delimitata a nord dal fiume Arno, a est e a sud dal fiume Tevere e a ovest dal Mar Tirreno.
L’area corrisponde alle odierne zone della Toscana, del Lazio e dell’Umbria e dove sorserò le grandi città etrusche come Tarquinia e Cere.
L’aria più produttiva della Nazione etrusca fu sicuramente la zona settentrionale, nella catena dei Monti Metalliferi, da cui si estraevano enormi quantità di rame e ferro.
Gli Etruschi erano inoltre famosi per le loro attività marittime: dominavano regolarmente i mari sulla costa occidentale dell’Italia e avevano una temibile reputazione di pirati e vantavano una efficiente tradizione e produzione agricola.
Tutta la cronologia della storia di questo popolo è stata costruita realizzando un parallelo con quella greca per via dell’assenza di memorie scritte, nel’ 775 a.c..
La storia etrusca viene tradizionalmente divisa in periodo orientale, risalente al VII secolo a.C.; periodo arcaico, che corrisponde al VI e alla prima metà del V secolo a.C.; periodo classico, dalla seconda metà del V al IV secolo a.C. e periodo ellenistico, dal III al I secolo a.C.,dopo la cultura etrusca venne assorbita dalla civiltà romana.
l’imperatore Claudio era un grande conoscitore della storia degli Etruschi e scrisse su di loro un’opera perduta in 20 libri, che si basava su fonti preziose ancora conservate ai suoi tempi.
Last modified: Febbraio 21, 2024
