FOLLONICA, GROSSETO (giovedì 6 giugno 2024). Eleonora Goti, candidata alle elezioni amministrative di Follonica per la lista Prima Follonica, ha rilasciato un comunicato in cui si interroga su cosa si possa fare in attesa che Follonica e le Colline Metallifere ritornino a essere un distretto socio-sanitario.
Di Daniel Caria
Goti ha dichiarato che, anziché attendere, sarebbe opportuno intraprendere una politica di azione aperta a nuovi sistemi, in cui il Comune possa e debba avere un ruolo attivo nella riorganizzazione delle risorse esistenti sul territorio. Ha sottolineato l’importanza di costruire un’assistenza sanitaria basata su assunzioni da concorso pubblico, pur riconoscendo le difficoltà esistenti da molti anni. Secondo i dati, fino al 2027, non ci saranno sufficienti assunzioni. Nel 2020/2021 è stato approvato un finanziamento di 1,54 milioni di euro dal Pnrr per la Casa di comunità-Spoke a Follonica, un centro unico di cure primarie multiprofessionale. Tuttavia, a novembre 2023, lo stato dei lavori è risultato nettamente inferiore a quanto previsto, e entro il 2026 la struttura dovrà essere avviata con un numero minimo di personale sanitario, che il fondo Pnrr non finanzia. Se ciò non avverrà, il contributo non sarà assegnato e la Casa di comunità diventerà una “scatola vuota”.
Goti ha evidenziato come i medici di famiglia nella zona siano insufficienti e demotivati, spesso rifiutando di prestare servizio o abbandonando il lavoro. Questo problema riguarda anche gli specialisti dell’ospedale di Massa Marittima. Ha espresso dubbi sulla possibilità di avere il personale sanitario sufficiente entro il 2026, ma ha suggerito che una Casa di comunità efficiente potrebbe fornire un servizio di guardia medica attiva per almeno 12 ore al giorno, 5 giorni a settimana, con possibile estensione a guardia medica turistica. Questo progetto dovrà essere condiviso con i medici di famiglia, che chiedono di essere svincolati da una burocrazia eccessiva.
Grazie all’accordo firmato dalla Fimmg con la Lega Coop nazionale, si sta affermando un nuovo modello organizzativo della medicina di famiglia, che prevede una collaborazione tra medici monoprofessionali con possibilità di assunzione di personale di segreteria e infermieristico e dotazione di strumentazione necessaria. I vantaggi economici per i soci delle cooperative mediche permettono di offrire molti altri servizi sul territorio senza gravare sulle casse dello Stato. In alternativa, il Comune potrebbe fornire direttamente ambulatori e figure di segreteria alle Aft, rendendo più attrattivo il Comune per i nuovi medici di famiglia. Si potrebbero integrare i neo-laureati in Medicina, previa opportuna formazione tramite corsi banditi dal Comune.
Goti ha anche parlato delle numerose associazioni Onlus presenti nel territorio a sostegno di molte categorie fragili, suggerendo che il Comune dovrebbe pubblicizzarle di più per permettere ai cittadini di fare donazioni e fornire direttamente un contributo economico extra, anche sotto forma di uso di immobili pubblici. Ha citato l’esempio di Casina Mia, parte del percorso “Dopo di Noi” della Regione Toscana dal 2020, che rischia di chiudere per finanziamenti insufficienti.
Last modified: Giugno 6, 2024