Scritto da 9:01 am Grosseto, Cronaca

La tradizione dell’olio di Capaci: Un simbolo di memoria e impegno antimafia

GROSSETO (venerdì 29 marzo 2024) – Nella tranquilla città di Grosseto, ieri mattina si è svolta una cerimonia carica di significato e memoria: la consegna dell’olio di Capaci al Vescovo Giovanni Roncari, destinato alle Diocesi di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello.

Di Daniel Caria

Il gesto è stato compiuto dal Questore di Grosseto, Antonio Mannoni, il quale ha donato due ampolle contenenti l’olio prodotto dagli ulivi piantati nel cratere di Capaci, luogo tristemente noto per la strage di mafia che nel 1992 portò alla morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Ciò che rende questo gesto particolarmente significativo è il suo valore simbolico intrinseco: nato dalla Questura di Palermo, si è esteso negli ultimi due anni a tutte le Questure e Diocesi d’Italia. L’uliveto da cui nasce quest’olio è curato dall’associazione Quarto Savona 15, guidata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta, la quale si impegna attivamente nella diffusione della cultura antimafia. In questi giorni, Tina sta portando la teca contenente i resti dell’auto della scorta in giro per l’Italia, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sull’importanza della legalità e del senso del dovere incarnati dai poliziotti caduti nell’adempimento del loro dovere.

L’olio di Capaci è stato utilizzato durante la Messa crismale, celebrata ieri dal Vescovo Giovanni nella cattedrale di Grosseto in occasione del Giovedì Santo. Quest’olio, unito all’olio della terra locale, è stato benedetto e consacrato affinché possa essere utilizzato per ungerne i bambini nei battesimi, gli anziani, i malati e gli infermi, nonché per i riti di cresima e di ordinazione sacerdotale.

Le parole del Vescovo Giovanni Roncari durante la cerimonia risuonano profondamente nel cuore di coloro che partecipano: “In questa espressione c’è la sintesi dell’opera e della vita di Cristo: il suo sangue versato diventa sangue donato”. Monsignor Roncari sottolinea l’importanza di distinguere il sangue versato per egoismo da quello donato per amore e sacrificio, citando l’esempio di Cristo come modello supremo di questo dono di sé.

In quest’olio di Capaci, giunge a Grosseto la forza e la vita del sangue versato e donato da servitori dello Stato, un simbolo tangibile della lotta contro la mafia e dell’impegno per la giustizia e la legalità. Questa tradizione non solo commemora il passato, ma ci ricorda anche l’importanza di continuare a combattere per un futuro migliore, basato sui valori di onestà, integrità e solidarietà.

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Last modified: Marzo 29, 2024
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