Nella puntata della scorsa domenica di “Indovina Chi Viene a Cena”, la giornalista d’inchiesta Sabrina Giannini ha portato alla luce una pratica moralmente ed ambientalmente insostenibile: la pesca dei polpi con barattoli in plastica, un metodo importato dalla Spagna che ha minacciato l’ambiente marino dell’arcipelago toscano. Nonostante le leggi vigenti e qualche timido dispositivo nel corso del tempo, la pratica persiste, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie e danneggiando l’ecosistema marino.
Di Daniel Caria
Il reportage ha evidenziato come alcuni pescatori continuino indisturbati a utilizzare questa tecnica dannosa, nonostante le normative che limitano il numero massimo di barattoli a 1250, ognuno dei quali dovrebbe essere segnalato con una boa collegata all’imbarcazione del pescatore. Tuttavia, molte di queste norme sono frequentemente violate.
L’arcipelago toscano è stato al centro di un’operazione che ha portato al sequestro di boe abusive utilizzate per la pesca illegale dei polpi. Nonostante gli sforzi della Guardia di Finanza e l’intervento di Sea Shepherd nel 2022, i bracconieri hanno tentato di eludere le leggi, rimuovendo le segnalazioni con le boe e lasciando indisturbati i barattoli sul fondale.
Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, ha dichiarato che “quello che abbiamo visto deve essere punito”, sottolineando non solo il danno ambientale e ecosistemico, ma anche la violenza con cui i bracconieri catturano i polpi per trarne profitto.
La bonifica, finora concentrata dalla zona da Punta Ala a Porto Santo Stefano, è stata un passo importante. Tuttavia, Legambiente sottolinea che le sole sanzioni amministrative potrebbero non essere sufficienti a fermare l’illegalità, considerando che i bracconieri sembrano già attrezzati con soluzioni invisibili e rintracciabili con localizzatori.
Legambiente propone l’istituzione di un’area marina protetta estesa dai monti dell’Uccellina e gestita dal Parco della Maremma. Questo passo non solo favorirebbe la pesca e il turismo sostenibili ma contribuirebbe anche significativamente alla conservazione dell’ecosistema marino. L’auspicio è che il ministro Lollobrigida prenda in considerazione l’aumento dei controlli da parte delle istituzioni competenti per contrastare efficacemente la pesca illegale e proteggere il prezioso ambiente marino dell’arcipelago toscano.
Tag: Grosseto Last modified: Marzo 8, 2024