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Pesca dei polpi: lotta all’illegalità nel mare toscano

Nella recente edizione del programma “Indovina chi viene a cena”, curato da Sabrina Giannini, è stato sollevato un tema di grande rilevanza ambientale e morale: la pratica insostenibile della pesca dei polpi mediante barattoli di plastica legati insieme da lunghi cavi e posti a 30 metri di profondità.

Questo metodo, importato dalla Spagna, ha trasformato i fondali italiani in un far west in cui la predazione eccessiva minaccia l’ambiente e la sopravvivenza della specie.
Nonostante normative restrittive, molti pescatori continuano a praticare questa attività dannosa. L’arcipelago toscano è stato coinvolto in un’operazione di sequestro di boe abusive usate per questa pesca illegale, ma i bracconieri hanno cercato di aggirare le leggi, rimuovendo le boe e lasciando i barattoli sul fondo del mare.

Legambiente ha condannato fermamente questa pratica e ha sottolineato l’importanza di contrastarla con determinazione. Grazie alle azioni di contrasto della Guardia di Finanza e di Sea Shepherd, si sono registrati dei miglioramenti, ma rimane necessario un impegno costante per proteggere il mare e promuovere pratiche di pesca sostenibili. Si auspica un intervento deciso del ministro competente per intensificare i controlli e combattere l’illegalità.

Elaborato da Erik Giuliano Saravia Vega

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Tag: , , , , , , Last modified: Marzo 8, 2024
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