In Campidoglio il flashmob di questa mattina è stato promosso da molte associazioni tra cui Anpi, Acli e Cgil. “Pace subito” lo slogan scandito da centinaia di
di Domizia Di Crocco
partecipanti che hanno portato una grande bandiera della pace portata poi sulle scale del Campidoglio.
La mobilitazione diffusa ha coinvolto centinaia di associazioni e gruppi che lavorano quotidianamente per la pace nei territori di tutta Italia, per ribadire la necessità di fermare «la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del Pianeta». Da Torino a Bari, da Napoli a Firenze, da Roma a Palermo, da Genova a Padova, da Ancona a Verona, da Bologna a Perugia e in decine e decine di altre località, accomunati dalla stessa richiesta di passi concreti, in una prospettiva di Disarmo e Nonviolenza.
La Giornata è stata promossa – spiegano i promotori – per rendere visibile la posizione della maggioranza delle italiane e degli italiani, che chiedono un cambio di rotta rispetto ad una situazione per cui Stati e Governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della politica, con i quali far applicare e rispettare le convenzioni e il diritto internazionale.
la guerra è tornata ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del Pianeta.
La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine. Mobilitarsi oggi per la pace, per il disarmo, per la nonviolenza, significa affrontare le sfide globali.
L’ordine mondiale deve essere basato sullo scontro tra blocchi e non sulla collaborazione e la giustizia tra i popoli.
Mai come adesso, credo ci sia bisogno di scendere in piazza – ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil – stiamo facendo oggi in tutta Italia, per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina, in Palestina e in tutti i teatri di guerra che vedono come vittime i civili. Per dire che c’è bisogno di pace, diplomazia e di politica. Bisogna fermare la corsa al riarmo. Abbiamo bisogno che la politica e la diplomazia tornino a svolgere il proprio ruolo.
Un risultato straordinario – commenta Sergio Bassoli, coordinatore dell’esecutivo di Rete Pace Disarmo – che non solo evidenzia nuovamente come la posizione pacifista sia maggioritaria nell’opinione pubblica italiana, ma ancora più significativamente mostra la vitalità delle organizzazioni che compongono il Movimento per la Pace. Realtà attive ogni giorno con campagne e proposte concrete, sulle quali i rappresentanti politici e istituzionali non possono più far finta di niente.